Non si placano le polemiche per il video musicale apparso nei giorni scorsi su YouTube, nel quale apparivano immagini di un poliziotto ritenute offensive della istituzione e contrarie al rispetto e alla dignità delle persone. Nonostante la rimozione del video, l’idea che una persona e una istituzione possano essere oggetto di scherno per presunti fini artistici ha determinato le proteste del sindacato di polizia Libertà e Sicurezza (Les), intervenuto a difesa dell’immagine dei colleghi.
«Siamo contenti che il video sia stato rimosso. Ma non possiamo più accettare che si tollerino, nei confronti della Polizia di Stato, immagini come quelle che sono state diffuse». Lo dice Luca Andrieri, segretario di Les di Roma e membro del direttivo nazionale del sindacato di polizia, che aggiunge: «Un poliziotto a testa in giù, lasciato agonizzare per tutta la durata del brano e un bambino che assiste a questa macabra scena non hanno nulla di artistico, né di correlabile con quanto possa essere espresso musicalmente».
Il sindacato di polizia ricorda l’impegno di tanti uomini e donne in divisa che quotidianamente operano per la sicurezza delle persone, specialmente in questo periodo difficile per tutti a causa della pandemia di Covid-19. Un impegno, a tutela delle istituzioni democratiche e del vivere civile, per il quale Les chiede rispetto.
«Sotto la divisa che indossiamo ogni giorno – dice Andrieri – ci sono uomini e donne che, animati da spirito di servizio, mettono a repentaglio la propria vita per gli altri. Affrontano situazioni stressanti con professionalità e si impegnano affinché ogni cittadino possa vivere tranquillamente la propria vita. Un impegno che è sotto la costante valutazione dei milioni di italiani che ogni giorno vedono a apprezzano la professionalità con la quale operiamo. Ciò che è successo ci preoccupa molto, soprattutto perché il fenomeno è in diffusione».
Secondo Les occorre un impegno maggiore delle istituzioni a difesa di chi opera per la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico. Per Andrieri «le istituzioni, a più livelli, dalla politica alla società civile, devono impegnarsi maggiormente per frenare quest’onda di odio contro chi indossa la divisa della Polizia di Stato».
Foto: agenti di Polizia in servizio a Piazza di Spagna a Roma (immagine di repertorio della Questura di Roma)