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Il Wwf a Gualtieri: «Roma come Capitale europea della biodiversità»

Una proposta al neoeletto Sindaco per il rilancio della città e del suo patrimonio naturalistico: verde urbano, aree naturali protette e aree agricole

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«Il WWF intende proporre alcune azioni mirate a porre attenzione ad un tema che frequentemente resta un capitolo non adeguatamente trattato nei programmi elettorali: la biodiversità, tra tutela e gestione. Alcuni passi concreti per avviare un percorso che consenta di poter fare di Roma la Capitale europea della biodiversità». Così inizia il documento del Wwf Roma e Area Metropolitana, pubblicato di recente e rilanciato in un comunicato indirizzato al neoeletto Sindaco, Roberto Gualtieri, con gli auguri del suo presidente, Raniero Maggini.

Il sistema del verde urbano, dice il documento Wwf (leggilo qui: https://www.wwfroma.it/aggiornamenti-dal-wwf-roma/1073-il-wwf-al-neoeletto-sindaco-roberto-gualtieri-fare-di-roma-la-capitale-europea-della-biodiversita), interessa l’80% del territorio comunale, si estende per 1.028 Km2. È un patrimonio naturalistico enorme, formato da verde urbano, aree naturali protette e aree agricole. Un patrimonio per troppo tempo trascurato, che richiede, secondo il Wwf, seri interventi di riqualificazione in dieci direzioni: agricoltura, aree naturali protette, clima, fauna selvatica, mare e dune, mobilità, rifiuti, Tevere, urbanistica, verde urbano. Su queste tematiche il Wwf è disponibile a un confronto costruttivo con Sindaco e nuova Giunta.

La proposta è stata elaborata dopo il successo della recente V Edizione di “Urban Nature”, l’evento nazionale con cui il Wwf si è proposto di far scoprire ai cittadini i numerosi spazi naturali presenti nelle nostre città, sensibilizzandoli alla biodiversità urbana e sollevando il tema di come gestirle in modo competente e lungimirante.

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Qui di seguito alcuni aspetti della proposta del Wwf al nuovo Sindaco di Roma.

Aree agricole, aree naturali protette e clima

Il rilancio delle aree agricole dovrebbe puntare alla produzione di qualità e alla promozione del territorio e del suo ricco patrimonio naturale. Il Wwf suggerisce misure per la serena convivenza tra uomo e lupo, tornato a vivere nelle campagne romane, e per la protezione dei tanti impollinatori presenti, che i cambiamenti climatici espongono al rischio di sopravvivenza.

Ipotizza il sistema integrato della rete di aree naturali protette, che permetterebbe «una rilettura della Città a partire da Parchi e Riserve», e potrebbe svolgere un ruolo rilevante per l’educazione ambientale di giovani e adulti. E inoltre propone alcune soluzioni pratiche ai fini dell’adattamento ai cambiamenti climatici, quali il ripristino e tutela di zone umide lungo la valle del Tevere o delle piccole ma preziose raccolte d’acqua all’interno del territorio comunale, l’adozione di pareti e tetti verdi, a protezione dall’eccessivo calore e habitat per impollinatori e uccelli.

Dal Tevere al mare

Al fiume Tevere, luogo ricco di biodiversità, il Wwf presta particolare attenzione, indicando nuove modalità di gestione degli impianti di depurazione che al momento riversano nel fiume sostanze inquinanti raccolte dalle strade in occasione delle sempre più frequenti “bombe d’acqua”, e processi di rinaturalizzazione degli spazi limitrofi alle sponde. Non manca l’attenzione per un grande “tesoro” trascurato e poco conosciuto: «Roma è l’unica capitale europea ad avere all’interno del proprio territorio una costa con le dune, circa otto chilometri da Castelporziano a Capocotta». È necessario contrastare l’erosione di costa, macchia e bosco mediterraneo, attraverso una gestione capace di «rendere compatibile la presenza dei bagnanti con la conservazione dell’ecosistema».

Fauna selvatica, rifiuti e consumo di suolo

La visione ambientalista del Wwf include l’ambiente urbano, toccando temi molto sentiti dai cittadini romani in questi ultimi anni, come i cinghiali in città, la gestione dei rifiuti e il consumo di suolo. I cinghiali in città sono spesso confidenti, tanto da sembrare animali allevati in cattività, e questo rende necessario «costituire un nucleo interforze (Polizia Municipale, Polizia della Città Metropolitana, Guardiaparco e Carabinieri-Forestali) che urgentemente indaghi eventuali casi di detenzione non autorizzati di questa specie». Ma i cinghiali e altri animali selvatici sono attirati dai resti di cibo nei cassonetti dei rifiuti stracolmi o nelle discariche abusive, per cui bisognerebbe anche «recuperare il Piano di progressiva diffusione della raccolta differenziata porta a porta in tutta la città, per consentire l’eliminazione dei cassonetti stradali», e potenziare il riciclo realizzando isole ecologiche, impianti di compostaggio e TMB (trattamento meccanico-biologico: una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati che sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio).

Nella proposta viene toccato anche il problema del consumo di suolo. Il Wwf parte dal rapporto ISPRA 2021, da cui «si evince che sono stati consumati fino ad oggi solo nel territorio di Roma Capitale migliaia di ettari di suolo anche nelle aree protette e nelle aree a pericolosità alta (P3)». È quindi necessario fermare il fenomeno, anche sulla scorta di recenti leggi regionali, e tenendo ben presente che il territorio della Capitale è esposto a notevoli rischi idraulici e sismici.

Mobilità e verde pubblico

Spesso la fauna selvatica è vittima di incidenti in alcuni punti della vasta rete viaria cittadina. Anche per la sicurezza degli automobilisti, secondo il Wwf, è necessario adottare misure per l’attraversamento degli animali, come i sottopassi dedicati, già altrove diffusi. Inoltre, la mobilità a misura d’uomo impone di rilanciare e riqualificare le ciclabili che costeggiano il Tevere e anche di favorire lo spostamento pedonale in città attraverso parchi, ville e banchine del fiume.

L’enorme patrimonio di verde pubblico ha bisogno di cure costanti e dunque il Wwf propone di aumentare il personale dell’Ufficio giardini comunale, anche perché possa svolgere il ruolo di supervisione e controllo per i servizi esternalizzati, quali le potature. Gli alberi cittadini, sostiene il Wwf, non possono essere percepiti come un rischio – come troppo spesso avviene – ma sono una risorsa per l’intero ecosistema urbano.

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Salvatore Speranza
Salvatore Speranza
Romano, di formazione epistemologo e teorico della comunicazione. È giornalista e divulgatore scientifico per vari supplementi culturali, scrivendo di matematica, scienze cognitive e naturali, oltre che di comunicazione e di sociologia politica. È presidente regionale Lazio di una storica associazione civica nazionale, per la quale segue prevalentemente i settori ambiente e rifiuti, politiche sociali, relazioni istituzionali e governance.
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