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San Francesco, 800 anni fa la sua regola; una mostra ad Anagni

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Tutta la vita medievale di Anagni parla di San Francesco. Chiara di Assisi venne canonizzata come Santa Chiara nella cattedrale di Anagni. Tra la cosiddetta Città dei papi e la nota cittadina umbra ci sono legami profondi, antichi, rinnovati con un atto diplomatico, un “Patto di amicizia”. Legami che ruotano attorno alla genesi dell’ordine francescano.  Un evento di grande portata storiografica è certamente la mostra “Regula non bullata 1221 – 2021” organizzata dalle Suore Cistercensi di Anagni (su internet: Suore Cistercensi della Carità) proprio per celebrare gli 800 anni dell’approvazione della Regola di San Francesco.

È stata presentata nella Sala dello Schiaffo di Palazzo di Bonifacio VIII. Nella mostra vengono esposte le riproduzioni delle bolle pontificie dei quattro Papi anagnini (Bonifacio VIII, Innocenzo III, Alessandro IV e Gregorio IX) conservate in vari archivi pubblici ed ecclesiastici italiani. Pergamene ufficiali con le quali i pontefici esprimevano i poteri della Chiesa intervenendo con ordinanze, comunicazioni, indicazioni; ne vennero emesse a migliaia.

La Regola di San Francesco è il documento con il quale San Francesco D’Assisi intese dare alla comunità di frati che lo seguivano sia l’indirizzo spirituale sia una serie di norme pratiche volte a organizzare la loro vita quotidiana. Una prima versione venne chiamata Regula non Bullata.  Frate Francesco chiese a papa Innocenzo III di confermare i principi contenuti. Il pontefice avallò il documento ma solo oralmente, senza una bolla scritta. 

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Ad illustrare l’evento la Madre generale della Congregazione delle Suore Cistercensi, suor Patrizia Piva, la coordinatrice della mostra, Enrica Bruni, che ha curato la raccolta delle bolle, e i professori Gioacchino Giammaria, Tommaso Cecilia e Giampiero Raspa del Comitato scientifico. 

Nel suo intervento, suor Patrizia Piva ha ricordato che il 29 giugno, giorno dell’inaugurazione della mostra, non è una data casuale in quanto si commemora la morte (avvenuta nel 1715) della fondatrice della Congregazione suor Claudia De Angelis. La congregazione è presente ad Anagni da almeno 300 anni.

Enrica Bruni ha specificato che le bolle pontificie provengono soprattutto dagli archivi di Assisi, Spello e Perugia, i luoghi di San Francesco. Ha ricordato altresì che nel 1209-1210 ottenne l’approvazione solo orale del Papa anagnino Innocenzo III della sua Regola indicante, come detto, le linee guida spirituali per i frati. La sua meticolosa ricerca, ha spiegato, deve essere intesa come un contributo alla città di Anagni e alla comunità delle Suore Cistercensi, e si è congedata con un pensiero di San Francesco: «Io ho fatto la mia parte, Cristo vi insegni la vostra», dunque se ogni cittadino contribuisse con una piccola parte, Anagni sarebbe ancora più bella.

I professori Giammaria e Cecilia, dell’Istituto di storia e arte del Lazio meridionale, hanno illustrato il significato delle bolle pontificie nella storia, i loro contenuti, le modalità di stesura e la valenza storico-culturale che rappresentano. Tra le curiosità: il sigillo in piombo con il volto del pontefice da un lato e degli apostoli Pietro e Paolo dall’altro, apposto da un frate analfabeta in caso si volesse mantenere la massima segretezza dello scritto.

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Marina Testa
Marina Testa
Cresciuta a pane e televisione, maturata negli ambienti della stampa scritta, parlata e visiva, sono una giornalista professionista dal 2004 con esperienze anche nell'ambito di uffici stampa pubblici e privati. Credo nella comunicazione e nell'informazione perché significa entrare in contatto con le persone, raccontare realtà che altrimenti resterebbero fuori dalla porta della storia. A volte sono i luoghi stessi la testimonianza diretta di quanto avvenuto. A volte basta uno scatto fotografico per capire. Vivere nella Valle del Sacco ha radicato ancora di più alcune mie innate convinzioni sul rispetto e l'integrazione con l'ambiente naturale, fonte dell'esistenza di tutti. Un assioma che permea l'attivismo in una federazione per la promozione della ciclabilità.
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