Da qualche giorno è stato pubblicato sulla pagina Instagram ufficiale dei Coldplay un video in cui il leader della band, Chris Martin, parla di un tema al quanto delicato: la depressione. Nel video, il cantante espone un argomento che spesso viene citato ma mai approfondito e che non riguarda solamente lui ma che vede coinvolte, invece, molte persone.
Da 10 anni circa ormai ha divorziato dalla sua ex moglie, Gwyneth Paltrow, e proprio questo avvenimento ha condotto all’inizio di questa grande battaglia che non gli ha concesso di vivere la vita nel modo più sereno possibile. Chris Martin aveva dichiarato di aver affrontato la depressione per solamente un anno ma, oggi, confessa, tramite il video social, di esserci ricaduto nuovamente.
Il leader della band parla di come lui stia trattando tutto ciò, particolarmente durante il suo tour, e porge anche dei consigli alla gente che lo ascolta per poter “superare” questa grande lotta che lo vede protagonista in primo piano.
La salute mentale è un contenuto che non spesso viene affrontato sui social, a scuola, in casa o in famiglia. È un argomento su cui si tace e di cui nessuno trova le forze per poterne parlare quando, invece, attualmente c’è davvero bisogno che si discuta in modo aperto e sincero di questi temi. Ma sopratutto, è davvero notevole, se non sbagliato, come nessuno parli di questo video in cui si affrontano discorsi seri e che è fondamentale che tutti ascoltino.
È semplice riportare notizie felici in cui non vi è nessun problema o nessun tipo di avvenimento negativo ma è difficile, diversamente, scrivere o esporsi su concetti spiacevoli. Dagli anni del covid si è potuto notare come la quantità di persone che affrontano la propria salute mentale e che si recano da specialisti si sia triplicato rispetto agli anni precedenti: lo ha affermato subito dopo la pandemia il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi.
Ci si chiede come sia possibile che argomenti significativi come questi non vengano riportati all’interno di luoghi in cui i giovani possano comprendere che non sono soli e che ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarli e soprattutto ad ascoltarli. Chiedere aiuto non è segno di debolezza ma un pieno atto di coraggio che vede ragazzi, e non solo ragazzi, cercare di capire come poter risolvere e superare quello che li tormenta e reca loro dei problemi.
C’è bisogno di sensibilizzare su queste tematiche e che non si senta più la necessità di tacere per paura di dire qualcosa di sbagliato, perché forse in realtà è proprio il dialogare e l’esporsi che servono, più di ogni altra cosa, per far sentire le persone meno sole.