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Trading online, oscurati 7 siti: i soldi di ignari investitori “sparivano” all’estero

Indagine della Polizia postale: i capitali venivano raccolti online da un gruppo operante in Paesi stranieri. Il Gip di Roma ha ordinato il sequestro dei siti. Solo nel 2020 sono stati individuati 358 casi, con oltre 20 milioni di euro di danno

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Siti di trading online scoperti dalla Polizia postale sono stati oscurati in Italia perché senza le necessarie autorizzazioni e collegati ad organizzazioni criminali che simulavano le transazioni digitali acquisendo di fatto i capitali delle vittime. L’indagine è stata avviata dopo una segnalazione della Consob, secondo la quale certi siti, privi di autorizzazione, offrivano agli utenti strumenti finanziari, servizi e attività d’investimento che in realtà si potevano considerare come vere e proprie truffe.

Dopo aver accertato la mancanza delle autorizzazioni legali, che inevitabilmente influisce in termini di evasione fiscale, gli investigatori si sono preoccupati di evidenziare le attività illegali che spesso si celano dietro questi siti fra le quali, in primo luogo, il fenomeno del falso trading online. Dall’insieme delle informazioni raccolte in particolare su 7 siti internet specializzati a tali attività, il Gip di Roma ne ha disposto il sequestro preventivo, ordinando ai provider operanti sul territorio nazionale di inibirne il raggiungimento da parte degli utenti che si collegano dall’Italia.

L’emergenza sanitaria per la malattia Covid-19 ha dato maggiore impulso alle attività finanziarie online a causa delle restrizioni imposte agli spostamenti delle persone. Molti cittadini, con le attività commerciali chiuse e avendo a disposizione dei capitali fermi sui conti correnti, si sono fatti attrarre dalla prospettiva di facili guadagni derivanti da investimenti “sicuri” che, purtroppo, il più delle volte si sono dimostrati truffe.

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La costruzione dell’inganno è praticamente sempre la stessa. La vittima versa i capitali nella convinzione di fare un investimento, ma i soldi anziché essere investiti, come sembra dal portafoglio online, vengono acquisiti dal gruppo criminale che opera all’estero con la conseguenza di perdite del capitale indirizzato verso Paesi stranieri. Solo nel 2020 la Polizia postale ha trattato 358 casi, con oltre 20 milioni di euro di danno.

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