È stata tutt’altro che una bella partita quella dei quarti di finale di Coppa Italia tra le due squadre capitoline. Poco gioco, poche idee da una parte e dall’altra. Tant’è che, dopo un primo tempo totalmente anonimo, lo spettro dei supplementari e dei calci di rigore sembrava più di un’ipotesi.
Alla fine è la Lazio ad aggiudicarsi la contesa. Meritatamente. Il rigore trasformato da Mattia Zaccagni al 51′ legittima un inizio di secondo tempo davvero gagliardo dei biancocelesti che lascia i giallorossi tramortiti. Maurizio Sarri e Claudio Lotito esultano e vanno in semifinale, aspettando la vincitrice tra Juventus e Frosinone. Per la Roma continua la maledizione della Coppa Italia degli ultimi anni.
Come già accennato, nella prima frazione di gioco non accade praticamente nulla. Da registrare le ottime prestazioni di Edoardo Bove tra le file romaniste e di Matias Vecino per quelle laziali. Al rientro dagli spogliatoi, iniziano i dieci minuti di fuoco della Lazio; praticamente tutte le occasioni da gol della partita sono racchiuse dal minuto 45 al 55.
Al 50′, palla vagante in area; il giovane classe 2005 della Roma, Dean Huijsen, fa per spazzare ma Castellanos si inserisce alle sue spalle e il contatto è inevitabile. L’arbitro Orsato lascia correre ma poi ricorre al Var: calcio di rigore che Zaccagni trasforma. I biancocelesti hanno anche l’occasione per il raddoppio con Vecino che manda a lato da buona posizione.
Da lì in poi, una partita già brutta diventa inguardabile, anche per via di un nervosismo continuo dei giocatori che Orsato non sempre riesce a gestire nel migliore dei modi. La Roma prova a creare densità ma le scelte intorno all’area di rigore sono tutte sbagliate. Romelu Lukaku non ha una palla giocabile, fino al 97′, minuto in cui si libera della marcatura al centro dell’area di rigore e tenta una rovesciata che termina alta.
Questa è, però, l’unica occasione vera e propria della partita per i giallorossi. Il che la dice lunga sulla qualità di gioco espressa dalla squadra di Mourinho. Ora a secco di gol nei derby dal 20 marzo 2022, sei stracittadine fa. Troppe per non aprire una riflessione. Il tutto mentre i cugini corrono sotto la Curva Nord per festeggiare con i propri tifosi.