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Sport come strumento di inclusione sociale: l’esempio di Nicosanti a Velletri

Al fondatore e tecnico dell'Asd Toukon Karate-do, ispettore di polizia, la Palma d'oro del Coni per l'impegno verso gli atleti con disabilità

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Importante riconoscimento per lo sport dell’area metropolitana romana quello ottenuto dal fondatore e direttore tecnico dell’Asd Toukon Karate-do di Velletri, Luca Nicosanti. A lui è infatti stata conferita la Palma d’oro al merito tecnico: onorificenza del Coni che rappresenta il massimo riconoscimento per il valore tecnico.

Luca Nicosanti, ispettore della Polizia di Stato, è un ex atleta delle Fiamme Oro. Smessa l’attività agonistica, si è dedicato al parakarate ed è stato membro della Commissione disabili della Fijkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali). Il premio del Coni è anche un segno della riconoscenza del mondo sportivo nazionale per l’impegno che Nicosanti profonde da anni per coltivare la pratica dello sport come strumento di inclusione sociale.

Oggi l’impegno sociale e sportivo Nicosanti lo esprime a Velletri, dove con l’Asd Toukon Karate-do ha costituito un punto di riferimento per tanti giovani dei Castelli Romani e non solo, che si sono così affacciati alla ribalta nazionale. Lealtà, incontro, inclusione, rispetto sono i valori che, con lo sport, Nicosanti insegna ai suoi ragazzi a Velletri. Valori che nascono dal suo passato agonistico e dagli insegnamenti da lui ricevuti a sua volta nel corso del proprio lavoro nella polizia, al servizio dei cittadini.

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La cerimonia di premiazione si è svolta prima di Natale nell’Università degli studi del Foro Italico a Roma, in occasione della consegna dei Collari d’oro del Coni al merito sportivo. A consegnare i riconoscimenti il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, il segretario generale del Coni, Carlo Mornati, e la presidente della Commissione benemerenze del Coni, Alessandra Sensini.

Dopo aver ricevuto il suo riconoscimento, Nicosanti ha ringraziato i colleghi e la sua famiglia. Ha sottolineato come questo riconoscimento non sia solo un onore personale, ma una testimonianza di come l’impegno per lo sport possa concretamente contribuire a cambiare la vita delle persone. Un riconoscimento, quindi, che va a Nicosanti e idealmente rappresenta uno stimolo per tutti a impegnarsi nello sport come strumento di inclusione sociale.

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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