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Tehr, il festival dei diritti umani a Roma

Fino al 15 gennaio la settima edizione della rassegna ideata e diretta da Isabel Russinova. Tema è la guerra. «Stiamo distruggendo il futuro»

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A Roma ritorna Tehr, Thematic exhibition on human rights: il festival, giunto alla settima edizione, che vuole raccontare temi legati ai diritti umani attraverso le arti e che, pur essendo una casa sempre aperta ad accogliere voci sui diritti, concentra, attraverso eventi di cinema, teatro, musica, mostre, incontri, conversazioni, nel mese di dicembre di ogni anno un programma, spalmato in varie location della Capitale e costruito in base al tema scelto per l’annualità e quest’anno Tehr ha come titolo La terra vittima della guerra.

«Quest’anno – dice Isabel Russinova, ideatrice e direttrice artistica dell’iniziativa, che nel video in fondo a questo articolo presenta l’appuntamento – ho voluto dedicare il tema del festival a La terra vittima della guerra perché, di fatto, l’avidità e la stupidità dell’uomo ci può trascinare verso scenari molto oscuri e pericolosi. Le guerre hanno provocato, da che esiste l’uomo, molte ferite all’umanità, ma gli strumenti di distruzione che ha in mano l’uomo oggi sono davvero molto, molto invasivi e la natura è vittima silenziosa: soffre di ferite forse mai più rimarginabili, gran parte del suo habitat è distrutto, molti Paesi utilizzano animali come armi di guerra».

La rassegna si terrà fino al 15 gennaio. Partners di questa edizione sono: Università Roma tre, Fondazione Teatro Palladium, Nuovo Cinema Aquila, Askanews, Libreria Raponi, Casa internazionale delle donne, Indiecinema, Stati generali delle donne, Rete del caffè sospeso, Festival internazionale dei diritti umani di Napoli, Mediterraneo festival corto.

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«Dal 1950 al 2000 – conclude Russinova – l‘80 per cento dei conflitti a fuoco ha danneggiato la biodiversità. Inoltre, stiamo distruggendo il futuro dei nostri giovani: i giovani combattono e muoiono in guerra, chi sopravvive avrà danni psicologici infernali, e dove non ci sono guerre di nuovo i giovani sono più esposti ai pericoli, ma soprattutto quale mondo stiamo lasciando ai giovani? Tehr sta conquistando, anno dopo anno, sempre più partecipazione di pubblico e coinvolgimento da parte di nuovi partners. In particolare, mi piace evidenziare il crescente interesse proprio dei giovani, che dimostrano di essere attenti e sensibili su tematiche rivolte ai diritti umani».

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