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Il “mondo magico” di Lucia Rubedo

Primo album per la soprano cremonese, “Canto”. Da bimba ascoltava melodie del conservatorio da oltre un alto muro e ora incontra il suo sogno

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È uscito lo scorso 12 dicembre il primo album della soprano cremonese Lucia Rubedo. Un disco crossover, prodotto da Fabrizio Campanelli e dalla label Candle Studio di Milano. Nel disco è presente un brano inedito, che dà titolo al cd, con la musica dello stesso Fabrizio Campanelli, e dieci brani cover, cult nell’ambito della musica da film, del musical e anche del pop.

L’amore per la musica: quando nasce e come si sviluppa?

«Sono nata a Cremona, la città dei violini. Fino all’età di sette anni sono cresciuta in una casa-famiglia di Cremona, perché non avevo i genitori. Era un contesto molto triste, anche se un bambino non può capire tutto. Ad ogni modo mi reputo una persona molto fortunata, perché è stato proprio grazie al mio vissuto che mi sono innamorata della musica. Il posto era circondato da muri altissimi che mi impedivano di vedere il mondo fuori, ma poco distante c’era il conservatorio della città, dal quale sentivo provenire delle voci magiche che cantavano melodie incredibili. Ed io ero totalmente affascinata da quel “mondo magico”».

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«Per me era un diluvio universale di suoni, la fine del tempo (il tempo reale) e l’inizio del mondo (il mondo della fantasia). E così ho subito sognato di poter entrare a farne parte anche io, un giorno. A 7 anni sono stata adottata e all’età di 9 ho cominciato gli studi musicali, inizialmente prendendo lezioni di pianoforte con Rosalia Dell’Acqua. Nel 2010 ho iniziato gli studi del canto con il baritono Giuseppe Riva, poi per un periodo ho studiato anche con il tenore Marcello Merlini. Nel 2018 mi sono iscritta al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e, sotto la guida del soprano Manuela Bisceglie, ho conseguito la laurea in canto lirico. Non si finisce mai di studiare e io  continuo a farlo, perfezionando tecnica, espressività ed interpretazione».

Quali sono le tappe professionali che finora ti hanno dato più soddisfazione? «Sicuramente i concorsi a cui ho partecipato. Mi sono classificata terza al concorso Gianni Poggi e seconda al concorso Giovani cantanti lirici. Nel 2017 ho ricevuto il Premio del pubblico ad un concorso in Svizzera e, grazie a questo, ho conosciuto lì un manager giapponese che mi ha portata in Giappone per una serie di concerti: a dicembre 2018 a Tokyo, e poi ad ottobre 2019 a Chicago. Il 13 dicembre dello scorso anno ho ricevuto il Premio Radio Gaudium come Giovane artista emergente al Teatro Bello di Milano con il brano Starlight. I riconoscimenti più belli sono stati però le esperienze uniche e indimenticabili che ho vissuto semplicemente cantando».

Veniamo al tuo album, Canto. Cosa racchiude in termini di sacrifici, emozioni ed aspettative questo primo lavoro?

«Ho conosciuto il mio produttore Fabrizio Campanelli all’inizio dell’estate del 2021 grazie ad Alberto Olivero, noto doppiatore che conosce entrambi. La realizzazione di questo album è stata un vero e proprio lavoro di squadra. Fabrizio ha fin da subito rispettato la mia persona, la mia voce ed il mio lato artistico. Mi ha supportata, e soprattutto sopportata, tutte le volte che ho avuto momenti di sconforto, guidandomi con tanta pazienza ed aiutandomi nella ricerca delle mie emozioni. Non da ultimo, assecondando i miei tempi. Grazie a lui ho potuto approfondire la forza della vocalità e imparare a capire ciò che può esaltare la mia espressività».

«Ho potuto sperimentare anche un genere tutto nuovo per me, il crossover, che unisce gli aspetti più belli del belcanto alla musica pop. Ho avuto la possibilità e la libertà di apprendere un canto nuovo da quello che avevo da sempre focalizzato nei miei studi. È un genere più libero dai canoni della musica classica e mi ha permesso di sentire ed esprimere pienamente le mie emozioni in ogni brano dell’album, che è diventato, così, unicamente mio. Tutto il lavoro che abbiamo svolto in studio è stato un viaggio meraviglioso. Prima nella ricerca e poi nella scoperta di una mia nuova identità artistica. Il filo conduttore di tutti i brani è la ricerca dell’emozione, della bellezza e del contatto con gli altri attraverso me stessa».

«Per quanto riguarda le aspettative, spero che Canto possa arrivare al pubblico: c’è dentro la mia anima, il duro lavoro sulle mie emozioni. Cosa succederà non so: ho imparato nella mia vita a vivere giorno per giorno senza aspettarmi niente, perché il presente è l’unica cosa che veramente ci appartiene. E dobbiamo usarlo al meglio. Sacrifici ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre, ma non li vivo come un peso. D’altronde, quando si ama veramente qualcosa, si è disposti a sopportare e a lottare per quella cosa fino in fondo».

Un anno finisce ed un anno nuovo inizia: è tempo di bilanci. Cosa ti senti di dire al riguardo? E quali speranze, professionali ma anche personali, nutri per il 2024?

«Il vero sogno è quello di continuare a migliorarmi e di proseguire in quella ricerca incessante dell’espressività che è anche una ricerca di me stessa. Sicuramente sottolineo che mi auguro che possa arrivare, a chi mi ascolta, la mia anima: questo è il mio obiettivo principale. Per ogni anno che verrà, che io abbia sempre il coraggio di fare, nonostante i mille dubbi e le infinite paure. E di crescere sia come persona sia come artista, rimanendo l’instancabile sognatrice di sempre, perché i sogni sono il motore del mondo. Non so come sarà il mio futuro e non ho l’ossessione di scoprirlo».

«Per questo 2024 che va sbocciando, di concreto ci saranno concerti, anche perché questo album rappresenta una base importante di presentazione di un nuovo progetto, probabilmente con canzoni originali. Intanto mi godo il momento: un piccolo punto di arrivo e allo stesso tempo un grande punto di partenza».

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Lisa Bernardini
Lisa Bernardinihttps://lisabernardini.it/
Toscana di nascita ma romana d’adozione; nasce nel 1970. Giornalista pubblicista iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Presidente dell’Associazione Culturale “Occhio dell’Arte APS”, direttore artistico. Si occupa di organizzazione eventi, informazione, pubbliche relazioni e comunicazione. Segue professionalmente per lo più personaggi legati alla cultura, all'arte  e alla musica. Fine Art Photography. 
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