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Gaza, ospedali nel mirino dell’esercito israeliano: «Lì si nascondono terroristi»

Operazione nella Striscia. Da giorni le bombe impediscono il lavoro dei sanitari. Gli Usa: stanare Hamas ma non colpire strutture ospedaliere

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L’esercito israeliano sta effettuando una massiccia operazione militare all’interno dell’ospedale al-Shifa di Gaza. Da quando l’operazione di terra israeliana è iniziata, il 27 ottobre, gli ospedali a Gaza sono stati al centro di grandi tensioni. L’intelligence israeliana afferma infatti che le milizie di Hamas utilizzerebbero queste strutture pubbliche per nascondersi, stoccare i propri armamentari e tenere gli ostaggi.

Giorni fa, l’ospedale al-Quds, il secondo più grande di Gaza, aveva annunciato di non poter più tenere in funzione i macchinari necessari per le cure dei pazienti, così come altri servizi essenziali, per via della mancanza di carburante necessario a generare elettricità. Dalle prime ore della mattinata, si apprende, i militari israeliani stanno conducendo un’incursione all’interno del gigantesco complesso ospedaliero di al-Shifa, all’interno del quale si troverebbero migliaia di persone, di cui circa 700 pazienti, seguiti dal personale composto da circa un migliaio tra medici, infermieri e altro staff medico, e infine un numero imprecisato di civili in cerca di riparo. Stando a quanto riportato da media internazionali, la situazione all’interno dell’ospedale è decisamente critica.

Operazioni vengono eseguite senza anestesia, neonati nati prematuramente rischiano la vita a causa dell’impossibilità di eseguire i trattamenti necessari e i cadaveri dei deceduti vengono seppelliti dallo staff medico, seppur l’odore della carne in putrefazione renda nauseabonda l’aria della zona. L’operazione è solo il culmine di un assedio dell’ospedale che dura ormai da quasi una settimana e che ha reso estremamente difficile per chiunque sia l’entrata sia l’uscita dal complesso. Inoltre, così come per l’ospedale al-Quds, anche al-Shifa ha praticamente smesso di funzionare a causa di mancanza di carburante per i generatori elettrici.

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In un video pubblicato dalle Idf (Israeli Defence Forces) il portavoce dell’esercito, Rear Admiral Daniel Hagari, mostra armamentari che riferisce siano stati ritrovati nel seminterrato dell’ospedale Al-Rantisi. Nelle immagini condivise si possono osservare fucili d’assalto, granate, giubbini esplosivi per attacchi kamikaze. Il portavoce nel video parla di «gear for major fights»: in altre parole, attrezzature per combattimenti pesanti. Secondo le Idf, si sarebbe trattato di uno dei tanti centri di comando di Hamas stabiliti appositamente all’interno di strutture pubbliche.

Nel comunicato pubblicato su X, le Idf sottolineano di non essere in conflitto con i civili, ma con le forze di Hamas. Per questo motivo, oltre ai militari, delle Idf fanno parte anche «medici e mediatori arabi», in modo da poter prestare soccorso ai civili. Secondo media come Al-Jazeera, i militari delle Idf starebbero setacciando i seminterrati dell’ospedale ed eseguendo interrogatori del personale medico all’interno di al-Shifa. 

Gli Stati Uniti, seppur condannando eventuali bombardamenti o combattimenti che coinvolgano strutture ospedaliere, supportano Israele e ritengono che l’operazione ad al-Shifa sia giustificata dalla presenza di Hamas nel complesso.

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Emanuele Gualandri
Emanuele Gualandri
Laureato in Politica e Diritto internazionale all'Università Statale di Milano. Ha lavorato su Milano come videogiornalista occupandosi di casi di cronaca locale e nazionale nonché politica e movimenti sociali. Ha realizzato analisi sotto forma di video-approfondimenti su YouTube per la pagina di informazione “inBreve”, attirando migliaia di visitatori. Al momento si trova a Bruxelles per conseguire un master in giornalismo e media alla Vub (Vrije Universiteit Brussel).
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