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Picinisco diventa “Città del formaggio”

Nel tradizionale appuntamento gastronomico “Pastorizia in festival”, per il caratteristico borgo del Frusinate un importante riconoscimento

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Un successo dopo l’altro a Picinisco. Nel caratteristico borgo del Frusinate, l’edizione invernale di Pastorizia in festival, tradizionale appuntamento che due volte l’anno porta i visitatori a conoscere le specialità gastronomiche locali, ha confermato il consueto boom di visitatori ed ha consolidato il ruolo della cittadina nella élite del settore caseario del panorama nazionale, e non solo. Il caratteristico borgo montano, in una splendida giornata di sole fuori stagione, ha accolto migliaia di turisti, aziende casearie ed esperti assaggiatori di formaggio, provenienti da tutta Italia.

I visitatori hanno gremito il suggestivo centro storico, dove erano stati allestiti gli stand per la somministrazione delle prelibatezze gastronomiche caratteristiche del territorio. Contemporaneamente le navette, appositamente predisposte dall’organizzazione dell’associazione Pastorizia in festival, hanno accompagnato i visitatori nel tour delle rinomate aziende di Picinisco: Agriturismo Santa Giusta, Antica Tenuta Palombo, Tenuta Il Savonisco, Azienda Agricola I Ciacca, Agriturismo Casa Lawrence ed Azienda Agricola San Maurizio. Visite guidate alle aziende anche per gli amanti della bicicletta.

Particolare attenzione hanno riscosso “l’angolo del pastore”, con attività di mungitura e preparazione della ricotta, e “conoscere le api”, con laboratorio didattico. All’interno dell’edizione invernale 2023 di Pastorizia in festival è stata inserita anche la fase finale del concorso caseario nazionale “Pascolo ed alpeggio italiano”, nato da una idea di Michele Grassi, esperto di tecnologica casearia, che da anni supporta le attività di promozione di Picinisco, al fianco dell’associazione Pastorizia in festival.

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Ben 47 i tipi di formaggio ovini, vaccini e caprini – provenienti da tutte le regioni italiane – che si sono contesi i quattro titoli del concorso, coordinato dall’ingegner Damiano D’Eramo, con la collaborazione del segretario, Emanuele De Vittoris.

Quattro i titoli, premiati con una preziosa ed artistica composizione in cristallo: formaggi presamici (con aggiunta di caglio), formaggi lattici, speciale stampa e frasca di legno premio della critica. Ad aggiudicarseli, rispettivamente, le aziende: Caseifitziu Agriculu Mandrolisai di Gerolamo Sanna (Sardegna) con il formaggio Foste; Azienda agricola Adorno Andrea (Piemonte) con il formaggio Roccaverano Dop; Angelucci Leonardo (Abruzzo) con il formaggio Rosso; Caseificio D&D Sas (Campania) con il formaggio Pascolino.

Picinisco è diventata anche una nuova “Città del formaggio”, prestigioso riconoscimento assegnato dall’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio) che, come ha dichiarato il suo consigliere nazionale Elio Ragazzoni, «premia la qualità e la genuinità di un prodotto caseario di eccellenza», il pecorino, che vanta il riconoscimento della Denominazione d’origine protetta (Dop). Particolarmente entusiasta ed orgoglioso il sindaco, Marco Scappaticci, che ha ricordato il grande merito delle aziende del settore di Picinisco e dell’intera Valle di Comino ed il ruolo di protezione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

«Questo riconoscimento – ha continuato – si aggiunge al titolo di Bandiera arancione e certifica il ruolo di Picinisco nel panorama nazionale della produzione casearia di eccellenza. Il titolo premia anche il grande impegno profuso da anni dall’amministrazione comunale a tutela e sostegno del settore caseario e di tutta la filiera enogastronomica locale collegata. Continueremo con più energia su questa strada».

Soddisfatto del successo dell’edizione invernale dell’evento Antonio Mancini, presidente dell’associazione Pastorizia in festival, «perché grazie ad esso, con l’immenso lavoro dei nostri volontari, riusciamo a promuovere e valorizzare la millenaria e storica attività pastorale delle nostre montagne, che costituisce il principale settore economico del nostro paese», cioè la filiera pastorale, gastronomica e dell’accoglienza di Picinisco.

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