La recente partnership tecnica tra Adidas e la AS Roma ha acceso ancora di più la passione per i colori giallorossi. Non solo quella per la squadra, mai sopita anche grazie alla “febbre Mourinho“, ma anche quella per i simboli. In particolar modo, la maglia rappresenta l’emblema per eccellenza di una squadra di calcio; se poi si tratta di quella della Roma, allora si tratta di totale devozione.
A nessuno è, infatti, sfuggito il ritorno del leggendario lupetto disegnato nel 1978 da Piero Gratton. Adidas ha voluto rendere omaggio così alla storia di questa società, ammiccando sia ai più giovani, con un look accattivante, sia ai tifosi di lunga data, introducendo elementi storici. Ecco, quindi, un omaggio alle maglie più belle della storia della Roma, in un percorso fatto di ricordi, più o meno lontani, mezzi gialli e mezzi rossi.
Il ghiacciolo, 1979/1980
La prima maglia della seconda, fortunatissima, esperienza di mister Nils Liedholm sulla panchina della Roma. Un sesto posto in quella stagione per i giallorossi, preambolo delle vittorie degli anni successivi; nonostante tutto, arriva il terzo successo in Coppa Italia, ai rigori contro il Torino. Anche qui, il lupetto di Gratton campeggia sul petto della maglia targata Pouchain, oltre ad una disposizione inedita dei colori che la renderanno per sempre riconoscibile come il ghiacciolo. Iconica.
La campagna scudetto, 1982/1983
Dopo vari tentativi, la Roma è pronta: indimenticabile sponsor Barilla, colletto giallo e disposizione di colore semplice ma perfetta, ad accompagnare la cavalcata di una super squadra verso il secondo scudetto. Cosa dire? Una maglia che sa di vecchio stadio Olimpico, giornate soleggiate, di gioie e di emozioni. Simbolo.
La prima di Francesco Totti, 1992/1993
Prestazioni mai a livello durante tutto l’arco della stagione: 10° posto in campionato e rocambolesca finale di Coppa Italia persa per mano del Torino. L’allenatore un Vujadin Boskov che non ha mai trovato il feeling con la piazza, ma il vero terremoto è quello societario in cui il presidente Ciarrapico viene arrestato per bancarotta fraudolenta. Il clima è tutt’altro che tranquillo, ma durante una tempesta, si sa, possono nascere dei fiori: il suo nome è Francesco Totti, un giocatore di cui si sentirà parlare in futuro. Per questo, la maglia Adidas 1992/1993 assume un valore smisurato. Genesi.
La Champions League a strisce, 2001/2002
Decisamente una delle più strane e particolari maglie della storia della Roma. Quella che ha accompagnato la squadra nel cammino in Champions League 2001/2002 ha il suo fascino per la sua disposizione dei colori stile puzzle, ma anche per il Tricolore cucito sulla destra, quello vinto l’anno precedente. L’ultima volta finora per i capitolini. Suggestiva.
Inedito blu, 2019/2020
Un colore che non fa certo parte della storia e del Dna della Roma, ma che la Nike ha deciso di proporre per la terza maglia 19/20, usata principalmente in Europa League. Un dettaglio? La serie infinita di lupetti in rilievo, riservati solo ad uno sguardo più attento. Sportivamente parlando, stagione tristemente influenzata dalla pandemia da Covid-19 che ha spostato tutti gli impegni verso l’estate: il Siviglia sconfigge i capitolini agli ottavi di finale, vincendo poi quella competizione. Mister Paulo Fonseca non riesce a far fare quel salto di qualità ai suoi e l’annata va in archivio, lasciandoci, però, una delle magliette più belle della storia giallorossa.