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Ricerca archeologica (e maltempo) protagonisti al primo “Premio Astorre”

Riconoscimento in memoria del senatore scomparso all'équipe che ha scoperto un tratto di antico basolato. Cerimonia rinviata per la pioggia

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Peccato davvero. Il maltempo che affligge questi giorni e l’estate che tarda ad arrivare hanno costretto al rinvio della prima edizione della manifestazione “Archeologia e vino – Premio Bruno Astorre”, in programma a Colonna. Ma la cittadina dei Castelli Romani tornerà a proporre appena possibile l’iniziativa che intende rendere omaggio alle eccellenze del territorio nel ricordo del senatore Astorre, recentemente scomparso, che di Colonna era originario. Un premio che in questa prima edizione è stato assegnato all’équipe di ricerche archeologiche autore di un importante ritrovamento nel territorio colonnese.

Tutto era già pronto, prima che la pioggia ci mettesse lo zampino, per la manifestazione. Una location splendida nella tenuta dei principi Pallavicini a Colonna, la “sua” Colonna, con palco, musica, troupe televisiva e autorità, tante autorità di Roma Capitale, della Città Metropolitana, della Regione Lazio e dei Castelli Romani. Tutto era pronto per una grande cerimonia istituzionale dedicata al senatore Astorre, Bruno per gli amici e per chi è dei Castelli Romani, a cui era fortemente legato da sempre.

Scomparso tragicamente tre mesi fa (leggi Quella platea multicolore sul prato di provincia per l’addio a Bruno Astorre), il senatore Astorre ha lasciato un segno indelebile nel territorio e tra i colleghi della politica, anche tra gli avversari con cui ha saputo sempre coltivare il dialogo e il rapporto umano. Nella serata a lui dedicata c’erano a testimoniarlo in tanti. C’era il ministro Francesco Lollobrigida in rappresentanza del governo, che sempre in rappresentanza dell’esecutivo era intervenuto alla cerimonia funebre. Al suo fianco il senatore Dario Franceschini del Pd con la famiglia e moltissime altre personalità: elencarle tutte sarebbe molto lungo.

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Il premio istituito a nome di Astorre doveva essere consegnato per alti meriti culturali all’architetta Lisa Lambusier, soprintendente archeologica di belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e Rieti, presente insieme all’équipe di esperti che coordina. L’équipe è composta dalle dottoresse Gabriella Serio e Cristina Recco, dal dottor Fabio Turchetta e dagli archeologi Pamela Cerino e Andrea De Angelis.

Con competenze diverse e grande capacità, tutti loro hanno gestito importanti ritrovamenti archeologici nel territorio di Colonna negli ultimi anni, a cominciare dalle tombe di Valle Chiesa: un’area cimiteriale antichissima, molto precedente all’epoca romana, di cui erano esposti, nella serata dedicata alla premiazione, alcuni reperti in apposite teche. Di recente è emerso anche un altro ritrovamento archeologico, a cui i ricercatori si stanno dedicando. Si tratta di un basolato romano trovato di recente e molto bel conservato: potrebbe trattarsi, forse, di un tratto dell’antica via Labicana.

La cerimonia di consegna del primo “Premio Astorre” verrà ridefinita prossimamente, come promesso dal sindaco di Colonna, Fausto Giuliani, padrone di casa impeccabile, molto dispiaciuto per il contrattempo metereologico.

Il sindaco ha ringraziato tutti con la sua consueta cordialità e simpatia. In particolare ha espresso la sua riconoscenza ai Pallavini per l’ospitalità eccellente che hanno offerto nonostante la pioggia, ai suoi amministratori comunali e alla Protezione civile locale (gruppo Pegaso) per l’ottima organizzazione tecnica. Giuliani ha garantito che l’evento di premiazione sarà recuperato il prima possibile.

Fausto Giuliani

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Laura Frangini
Laura Frangini
Giornalista pubblicista, con studi in Letteratura Arte e Spettacolo, amo scrivere recensioni librarie, artistiche, teatrali e cinematografiche Nel corso degli anni ho lavorato soprattutto come ufficio stampa. Ho ricoperto la direzione dell'ufficio stampa dell'ente montano dei Castelli Romani acquisendo conoscenza del territorio, della sua storia e delle caratteristiche culturali. Ho una predilezione per Musei Arte e Libri. Ne ho scritto uno dedicato alla pratica della Skowlife, ovvero quella vita lenta, di cui mi pregio di essere cultrice ed esperta nonché praticante meticolosa! In "Slow Life, Maledetti Castelli", edito nel 2021, racconto appunto un ritmo dolcemente molle e introspettivo che questi luoghi sono capaci di regalare. Così come io spero di regalarne a Voi qualche bella storia da raccontare! ♥️
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