Procedure non corrette per lo smaltimento degli agenti inquinanti prodotti dalle lavorazioni. È l’ipotesi in base alla quale la Capitaneria di porto di Roma ha operato il sequestro di un cantiere navale nel porto canale di Fiumicino. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia al termine di un’indagine condotta dalla polizia provinciale e da tecnici dell’Arpa Lazio, l’Agenzia regionale protezione ambientale.
Secondo l’ipotesi avanzata dagli investigatori, il cantiere risulterebbe sprovvisto delle prescritte autorizzazioni alla gestione dei reflui. Dopo il controllo della documentazione in possesso del cantiere, gli inquirenti hanno contestato anche la mancanza dell’autorizzazione all’immissione nell’atmosfera dei fumi prodotti dalle lavorazioni, necessaria per l’esercizio dell’attività, i cui responsabili sono stati chiamati a rispondere alle contestazioni.